1. Dallo studio delle tendenze al moodboard: dove tutto prende forma
Ogni collezione nasce da un’intuizione, ma è solo grazie a uno studio approfondito delle tendenze che l’idea si trasforma in visione. Analizziamo stili, colori, volumi, richiami culturali e contaminazioni internazionali, mantenendo sempre il focus su una moda etica, sostenibile e artigianale.
Il primo passo concreto è la creazione di un moodboard ispirazionale, un collage di immagini, texture, palette cromatiche e suggestioni visive che guiderà l’intero processo creativo. Questo strumento visivo è fondamentale per dare coerenza estetica ed identità alla collezione.
2. Bozzetti e figurini: l’idea prende forma su carta
Una volta definito il mood, si passa ai primi bozzetti a mano. Ogni stilista porta la propria visione, creando schizzi che vengono poi confrontati, uniti, rivisitati. Il lavoro è collettivo e collaborativo: da più proposte si arriva a scegliere il figurino definitivo per ogni outfit, che guiderà la realizzazione del capo.
Questa fase è il cuore pulsante del processo creativo: è qui che l’immaginazione diventa progettazione, sempre nel rispetto di un’estetica coerente con i valori della slow fashion e della produzione locale.
3. La scelta di stoffe, materiali e accessori: la qualità si costruisce nei dettagli
Il passo successivo è tra i più delicati: la scelta dei tessuti, materiali e accessori. Ogni fibra è selezionata con cura, prediligendo materie prime naturali, sostenibili e di alta qualità. L'obiettivo? Creare capi durevoli, belli da indossare e piacevoli al tatto.
Si definiscono gli abbinamenti cromatici, i contrasti, le texture e tutti gli elementi che daranno carattere al capo. Anche gli accessori – bottoni, zip, inserti – sono scelti con la massima attenzione per garantire qualità sartoriale e coerenza estetica. È qui che l’artigianato italiano dà il meglio di sé.
4. I cartamodelli: la tecnica che sostiene la creatività
Nel frattempo si comincia con lo sviluppo dei cartamodelli, rigorosamente disegnati a mano su carta, senza alcun supporto digitale. Ogni misura viene calcolata con precisione millimetrica, studiando le vestibilità e le proporzioni reali.
Questo approccio tradizionale fa parte dell’anima dell’abbigliamento etico fatto a mano: ogni linea è il risultato di esperienza sartoriale, pazienza e rispetto per il corpo e per il capo.
5. I prototipi e gli sdifettamenti: il capo prende vita
Dai cartamodelli si passa alla creazione dei primi prototipi, veri e propri pezzi pilota che servono a verificare la resa reale del capo. È in questa fase che iniziano gli sdifettamenti: piccoli aggiustamenti tecnici e stilistici che permettono di perfezionare il modello fino a renderlo pulito, armonioso, perfettamente aderente all’idea originale.
Niente viene lasciato al caso: la cura del dettaglio è ciò che distingue un capo fatto a mano da uno prodotto in serie.
6. Produzione e confezionamento: la nascita del capo finale
Una volta approvato il prototipo, si passa alla produzione vera e propria. I capi vengono confezionati artigianalmente, uno a uno, con una cura minuziosa per ogni cucitura, rifinitura e dettaglio. Ogni pezzo è frutto di mani esperte e di un processo che unisce passione, tradizione e innovazione sostenibile.
Questo è il momento in cui la collezione prende vita, pronta per essere indossata da chi cerca stile e consapevolezza, scegliendo un prodotto che non è solo bello, ma anche giusto.
In conclusione
Creare un capo Made in Italy, fatto a mano, non è un processo veloce né semplice. È un percorso complesso, fatto di passione, studio e artigianalità. Ma proprio per questo, ogni capo racconta una storia unica e autentica.
Scegliere slow fashion significa scegliere valore. Scegliere qualità sartoriale, sostenibilità e bellezza che dura nel tempo.